Abitare uno spazio richiama, per assonanza, l’abito che scelgo per vestirmi, così, il luogo che abito è quell’abito più ampio, nel quale mi muovo, con il piacere di sentirlo mio, mescolando forme, abbinando colori, stratificando, creando volumi, affinché risponda alla mia immagine, al mio bisogno, al mio gusto.

La tendenza sulle superfici d’arredamento va nella direzione di unire materiali di rivestimento solidi, qualitativamente elevati, con la possibilità decorativa del colore e della matericità, per muovere, creare contrasti, profondità, personalità. Ora questa è una possibilità concreta, sulla quale il mondo del design continua a fare ricerca, a sperimentare. Lo spazio abitativo chiede ora di diventare sempre più personale e soddisfare molteplici necessità, che possiamo definire sia etiche che estetiche: resistenza, qualità, tecnologia, rispetto delle condizioni ambientali e, ovviamente, stile e bellezza.

Oggi questo materiale, già declinato nella storica collezione di Mirage, viene rieditato, grazie alla preziosa collaborazione con Giulio Cappellini, gigante del Design italiano che, con la sua sensibilità e la sua profonda conoscenza ed esperienza, ha contribuito a rinnovare un prodotto di successo, aprendo la strada ad un’ulteriore visione ed alla possibilità di innovazione e di ricerca.
Glocal x Cappellini x Mirage, presentato allo scorso Cersaie 2023, è il nuovo punto di partenza di un progetto molto più ampio che si svilupperà in futuro, perché, come sostiene lo stesso Cappellini:

“Non è assolutamente vero che è stato fatto tutto nelle superfici. Oggi i rivestimenti sono un attore importante dell’architettura e degli interni e c’è sicuramente molto ancora da fare nuove strade da esplorare, nuove finiture, nuove immagini e nuove composizioni. In questo momento la voglia di personalizzare è sempre più grande”.

“Per quanto riguarda, la possibilità di mixare decori e texture differenti, questa è sicuramente un’ulteriore possibilità che diamo con la collezione Glocal che è probabilmente un ampliamento della gamma di utilizzo. Mai come in questo momento, in cui la richiesta di superfici fortemente personalizzate sia per l’indoor che per l’outdoor è estremamente importante, penso che questa nuova edizione di Glocal possa dare veramente delle risposte interessanti alle esigenze del progettista.”

 

Oltre ai nuovi toni di tendenza, che scaldano i naturali, si aggiungono nuances con sfumature di verde, azzurro e terracotta, colori morbidi, ma decisi che possono essere combinati tra di loro con creatività. Tuttavia l’elemento che concorre a creare il nuovo trend decorativo è senza dubbio l’effetto materico ottenuto dall’impressione sulle lastre, di elementi geometrici rigorosi, cifra stilistica di Cappellini, che danno l’impronta delle architetture moderne, con un interessante richiamo allo stile giapponese. Sei gli elementi decorativi della collezione, caratteristici per la loro geometricità: il mosaico color, cube, board, globe, globe skin e skin. Il decoro tono su tono e l’ampia proposta cromatica, alternano la possibilità di scegliere tra un’estetica più sobria e naturale, o una più eclettica ed ardita.

L’anima artigianale di un prodotto industriale

Per rieditare la collezione Glocal, il team di Mirage e Giulio Cappellini hanno lavorato fianco a fianco, animati dalla medesima passione ed il risultato ha portato alla contaminazione di un prodotto dalla forte identità industriale, reso tuttavia ancora più ‘autentico’ dalla mano dell’uomo.

Dice Cappellini: “Questo prodotto diventa una sorta di Lego con cui i progettisti, sia di interni che di esterni, possono veramente giocare”.

Una nuova tendenza per utilizzare una superficie di rivestimento di base industriale, che decora l’ambiente in modo customizzato trasformando le lastre in gres porcellanato in elementi architettonici. Le lavorazioni alternano finiture ruvide e lisce che, ottenute attaraverso tecnologie di ultima generazione, evocano allo stesso tempo la maestria del fatto a mano, attraverso la sfida di riuscire ad includere anche la leggera imperfezione, come segno dell’unicità di un prodotto. Il rigore geometrico, unito alla sperimentazione di soluzioni personalizzate, diventa così elemento distintivo dell’architettura contemporanea, che mantiene le caratteristiche del design senza tempo.